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STORIA DEL TORTELLINO - L'OMBELICO DI VENERE
 
Il culto del tortellino è qualcosa di più d'un fatto strettamente alimentare.
Nella pianura Padana è talmente radicata la tortellinomania, che potremmo definire il tortellino l'emblema carnoso, carnale, d'una gente gaiamente epicurea.
 
Non si sa ancora con certezza quale sia stata l'origine del tortellino, si dice che un cuoco abbia preso come ispirazione l'ombelico della dea Venere, mentre un'altra leggenda narra che sia stato l'ombelico di una marchesina bolognese ad ispirarne la forma.

Il termine tortellino deriverebbe dal latino "torta" o "tortula" (pane piatto, rotondo).
 
Qualcuno, confidando nel fatto che Goffredo di Buglione non sia in grado di confermare né smentire, ha scritto che il tortellino risalirebbe al tempo della prima crociata.

Più verosimile è una storia del Seicento, che ricorderebbe come il cardinale Giulio Alberoni, figlio d'un ortolano piacentino, fece carriera servendo al momento giusto, sulla tavola giusta, tortellini e grana. L'alto prelato, grazie alla diplomazia alimentare, congiunta ad uno spiccato talento politico, divenne ministro di Filippo V di Spagna.

Tortellini, tortelli, anolini, agnolotti, ravioli, cappelletti, è con questi termini che dispiega il suo genio creativo il pluralismo italico. Usciti dalla stessa madre, la sfoglia, se ne vanno ognuno col proprio fardello, chi di arrosto, chi di mortadella, chi d'erbette.
Telefona allo 327 6287556
oppure scrivi una e-mail a: info@lasagradeltortellino.it specificando data, orario, numero di persone e
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